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ROMA VIRTUALE

  • Immagine del redattore: Maria Stallone
    Maria Stallone
  • 16 gen 2021
  • Tempo di lettura: 4 min

Roma Virtuale

Il nostro primo articolo si concentrerà su cinque musei romani scelti in base ai nostri gusti e preferenze e relativamente alla possibilità di visitare gratuitamente e virtualmente questi luoghi.Cliccando sul nome del museo potrai immergerti direttamente nel tour virtuale. Buon viaggio! Vedi anche: “Lista Completa dei Musei di Roma disponibili virtualmente gratuiti” Consiglio: ricordati di abilitare o aggiornare Adobe Flash Player per visionare alcuni dei musei, quelli disponibili su Google Arts&Culture non necessitano il Plug-In.

La “Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea” è uno dei tanti musei che in questo periodo possiamo esplorare virtualmente grazie alle tantissime risorse che offre Google Arts & Culture. Ecco, il viaggio inizia da una delle sale più importanti e affascinanti di cui il museo dispone, infatti te la descriviamo brevemente in modo tale che tu abbia dei riferimenti durante il tuo cammino. Davanti ai tuoi occhi, a terra, delle grandi vasche di alluminio zincato, riempite d’acqua colorata che vanno a costituire “32 metri quadrati di mare circa” dell’artista barese Pino Pascali. Tuttavia l’opera che salta ai tuoi occhi è il complesso scultoreo di Antonio Canova “Ercole e Lica”, un salto temporale di ben 200 anni rispetto a Pascali. Sullo sfondo Giuseppe Penone “Spoglie d’oro su spine d’acacia”, una gigantesca opera creata con spine grandi quanto una mano, che formano due labbra che si sfiorano e appena ti volgi a sinistra, un Piet Mondrian “Grande Composizione A”. Continua ad esplorare in autonomia le altre stanze, il viaggio nello GNAM è artistico e temporale, troverai altri autori come G. Klimt, F. Hayez, C. Monet,V. Van Gogh, G. Fattori, P. Cezanne, G. De Nittis, U. Boccioni, G. Balla, A. Modigliani, V. Kandinskij, M. Duchamp, L. Fontana, A. Burri, J. Pollock, R. Gattuso ecc.. Visita anche le altre esposizioni online. 2. Museo Carlo Bilotti Foto di Alessia Palmieri Museo d’arte contemporanea, il Carlo Bilotti, ospita la collezione dell’imprenditore e collezionista Carlo Bilotti. Al suo interno hai la possibilità di immergerti nelle opere di Giorgio de Chirico, nei dipinti di Gino Severini, Andy Warhol e Larry Rivers e nelle sculture di Giacomo Manzù. L’opera che presentiamo è “Mistero e Malinconiadi una strada” di Giorgio de Chirico. Già da una prima osservazione il dipinto suscita un misterioso sentimento di attesa e sospensione causato dalla bambina che rincorre un cerchio verso la piazza ombrata. Immergendoti nell’opera puoi sentire il senso dell’assenza determinato dalle ombre e della mancanza di forme di vita, contrapposta alla presenza della bambina, che rappresenta la vitalità. 3. Mercati di Traiano disponibile solo dal computer con Adobe


screenshot from Mercati di Traiano Virtual Tour I Mercati di Traiano costituivano un articolato ed esteso complesso di edifici che si estendeva anche oltre i limiti dell’odierno perimetro archeologico. Oggi, come secoli fa, il complesso ci accompagna in quella che è senza alcun dubbio, una delle passeggiate più emblematiche e suggestive che ci offre l’Urbe, tanto da farci provare imbarazzo davanti una “Storia” così accesa, che va dal quartiere della Suburra, oggi Monti, al Colosseo, obbligandoci ad immortalare col nostro smartphone un momento di quella “Storia”. Il viaggio virtuale che vi proponiamo e vi consigliamo è all’interno di quello che era il cuore dell’attività economica e sociale dell’Impero romano. Appena iniziato il tour vi ritroverete catapultati all’interno di una luminosissima sala, posta al piano terra dei tre livelli della struttura, interamente esplorabili a 360 gradi grazie al tour virtuale offerto dal sito proprio dei Mercati di Traiano. Dopo esservi dilettati ad esplorare i tre livelli dell’edificio, uscirete fuori per godervi il foro nel complesso, che vi restituirà una fortissima sensazione di spazio e libertà. Dal foro avrete la possibilità di apprezzare l’architettura romana nel suo splendore, con la vista di quelli che un tempo erano sei livelli differenti all’interno dei quali girava l’economia dell’impero. Vi consigliamo l’esperienza di questo tour per la suggestiva vista e la luce che vi accompagna per l’intero percorso. 4. Museo di Roma in Trastevere foto di Rome-Roma Il museo di Roma in Trastevere nasce nel 1977, all’interno del Convento Carmelitano di Sant’Egidio: il suo obiettivo è stato da subito di richiamare fortemente la cultura romana, con opere legate alle tradizioni popolari e al territorio. Le scene raffigurate intendono essere un’esaltazione della vita Ottocentesca, caratterizzata da banchetti e celebrazioni, ma si intende anche analizzare luoghi tipici della Roma del tempo, come il Tevere, riprodotto in diverse angolazioni, e ghetti minoritari, in controtendenza con i grandi centri popolari. L’opera sulla quale intendiamo focalizzarci è la “Veduta notturna di Roma” di Simonetti. Il dipinto in questione raffigura il Tevere, dal quale emerge un ponte gremito di persone: i lampioni accesi e il cielo non completamente cupo lasciano intendere che l’opera rappresenti la fase finale di un tramonto, che regala un gioco di luci malinconico, ma che allo stesso tempo regala una meravigliosa vista su uno dei simboli della città. 5. Musei Capitolini (link per computer con Adobe) visita da Arts&Culture (se sei da smartphone o non hai Adobe sul computer) Il museo pubblico più antico del mondo, fondato nel 1471 da Sisto IV con la donazione al popolo romano dei grandi bronzi lateranensi, si articola nei due edifici che insieme al Palazzo Senatorio delimitano la piazza del Campidoglio, il Palazzo dei Conservatori e il Palazzo Nuovo. Situati sull’omonimo colle, i Musei Capitolini costituiscono un complesso museale unico al mondo per l’importanza delle loro collezioni di antichità e per la storia secolare. I Musei Capitolini sono sempre stati caratterizzati da un profondo legame con Roma. Il nucleo iniziale della collezione è infatti costituito da uno splendido gruppo di bronzi antichi, tra cui la famosa Lupa Capitolina ed il Marco Aurelio, che sempre Sisto IV donò al popolo romano nel 1471. Parlando di Roma, è per noi doveroso riportarti un approfondimento sull’opera della Lupa Capitolina in quanto simbolo della nostra città. La creazione dell’opera, che in origine non aveva probabilmente niente a che fare con la leggenda delle origini di Roma, può essere fatta risalire a botteghe etrusche o magno-greche del V secolo a.C. Giunta in Campidoglio la Lupa, fu inizialmente sistemata sulla facciata quattrocentesca del palazzo per poi essere trasferita all’interno in occasione della ristrutturazione michelangiolesca, a quell’epoca infatti furono aggiunti i due gemelli.

 
 
 

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